E rieccomi qui: finalmente laureato e anche un po’ riposato, praticamente un uomo nuovo. Se gennaio e febbraio sono stati mesi di tensioni e scadenze spaventose, con marzo e aprile sono arrivate le soddisfazioni e i festeggiamenti.
Sì, ho chiuso il capitolo università, ho seguito un corso online e mi sono dedicato alla famiglia, agli amici e alla musica, ho recuperato qualche serie TV lasciata in sospeso e ripreso la lettura (era ora)! Quindi preparatevi perché ho molto da dirvi.
ALBUM – Negli ultimi due mesi è uscita parecchia musica, progetti interessanti (Greta Van Fleet, Madame, Lana Del Rey) e altri più deboli (Coma_Cose, Massimo Pericolo, Demi Lovato). Se dovessi scegliere uno su tutti però non avrei dubbi: sto parlando di My Mamma, il quarto album de La Rappresentante di Lista. Solo 10 tracce, ma l’essenzialità di questo disco lo rende ancora più coeso e speciale, in un alternarsi equilibrato di pop da classifica (Oh Ma Oh Pa, Amare), rock progressivo (Alieno, Sarà), delicate ballad (Religiosamente, Paesaggi stranieri) e danze schizofreniche (V.G.G.G., Mai Mamma). Rispetto ai loro lavori precedenti forse è il più commerciale, fattore che lo rende accessibile per tutti i palati. Davvero consigliato, in particolare il capolavoro Resistere, a metà via tra la poesia vulnerabile, l’inno empowered e il pop fatto bene. I singoli che l’hanno anticipato sono stati Alieno e Amare.
CANZONI – Partiamo col fenomeno virale che è stato impossibile per chiunque ignorare: MONTERO (Call Me By Your Name) di Lil Nas X, il giovanissimo e ambizioso rapper che ha dominato il 2019 con la sua Old Town Road. Qui dimentica le ispirazioni country e si tuffa nei ritmi latineggianti, facendo eco sia nel testo sia nel video alla comunità LGBT. In particolare il video ha suscitato scalpore per le scene in cui il rapper fa la lap dance a Satana in tacchi e intimo; il tutto è stato promosso anche da una linea di scarpe, le Satan Shoes, con una goccia di sangue umano nella suola. Vi lascio immaginare anche qui le reazioni. Ma qui commentiamo la musica, e il pezzo a mio avviso è valido; aspettiamo i prossimi, Nas!
Vi parlo poi di una traccia di Justin Bieber – sorprendente, lo so, dato che il suo disco è tutt’altro che perfetto, ma contiene secondo me dei buoni passaggi (Unstable, Hold On, Lonely). Quello che più mi è rimasto impresso però è Ghost, non per originalità, ma perché è ben scritta, cantata e prodotta (dai The Monsters & Strangerz).
Infine il ritorno di Jessie Ware, che l’anno scorso ha pubblicato il mio album dell’anno, What’s Your Pleasure?, un gioiellino pop/disco che ha ricevuto il plauso di critica e fan. A fine aprile ha finalmente annunciato un’edizione deluxe del disco in uscita a giugno, assieme al nuovo singolo Please. Il brano è in linea con le atmosfere e le tematiche dell’album e io non vedo l’ora di ascoltare le altre che usciranno.
LIBRI – Sì, ce l’ho fatta anche stavolta a trovare il tempo per leggere, dopo infinite procrastinazioni. Spero di riuscire a dedicarmi alla lettura sempre di più, in modo da poterne parlare anche qui con voi. Nelle ultime settimane ho letto I pesci non chiudono gli occhi di Erri De Luca, il mio primo approccio con l’autore napoletano. Le prime dieci pagine sono state uno scoglio, dal punto di vista linguistico: lo scrittore utilizza parole e costruzioni di frase (immagino) tipiche della sua terra. Ma dopo poco sono riuscito a scorrere più agilmente nella lettura, anche perché il contenuto è molto scorrevole. Un ragazzino, probabilmente l’autore da piccolo, in un’estate al mare vive alcune forti esperienze: la lontananza dal padre negli Stati Uniti, il corpo che cresce e il primo amore. Un breve romanzo di formazione, un po’ atipico, con spaccati sul mondo della pesca. Mi è piaciuto molto e penso che per me sarà il primo di una serie dello stesso autore.

SERIE – Stavolta ne ho un bel po’, principalmente arretrati recuperati, ma anche qualche novità. Ah, ho iniziato a vedere tutto in lingua originale coi sottotitoli in inglese per allenarmi con la lingua. Partiamo da La regina degli scacchi, che ho finalmente finito, dopo aver subito una delle più grandi pressioni sociali da amici e web – la più grande dai tempi de Il trono di spade. Non penso ci sia molto da dire che già non sappiate: è la serie dei record di fine 2020, e la rivelazione della bravissima Anya Taylor-Joy, che interpreta la protagonista Beth. Sempre in bilico tra genio e follia, è la storia di un’orfana che diventa una giocatrice di scacchi eccezionale, ma non senza portarsi dietro fantasmi del passato e qualche brutta dipendenza da sostanze. Bellissima in tutto, sceneggiatura, fotografia, regia, costumi, anche se non vi piacciono gli scacchi.
Che dire di Non ho mai…? Serie teen drama del 2020 carina e divertente, uno spaccato di vita di un’adolescente indiana negli Stati Uniti, ovviamente tutto pompato e idealizzato. Buona prova da parte dell’attrice Mindy Kaling che è la creatrice della serie. Devi cerca di districarsi in 10 mini-puntate tra una mamma conservatrice, un papà che non c’è più, amicizie e amori di quelli che esistono solo al liceo. Ha avuto molto successo, anche di critica, ma forse piacerà maggiormente agli adolescenti e agli americani; secondo me si poteva fare di più – prodotti come Skam Italia o Sex Education l’ha fatto.
E arrivano i dolori con Ratched, una delle ultime fatiche di Ryan Murphy (American Horror Story, Glee, Pose, The Politician e tanto altro). Qui ritroviamo una delle sue classiche formule: omicidi e sesso, meglio se LGBT, con una strizzatina d’occhio alle grandi figure femminili e al mondo del fashion. Viene ripreso da Qualcuno volò sul nido del cuculo il personaggio della spietata infermiera Mildred Ratched, le viene dato un retroscena e un mondo tutto suo, tra ospedale psichiatrico, omosessualità latente e piani di vendetta. Dal punto di vista dell’ambientazione, stile e costumi bel-lis-si-ma! Ma poi mi cade sempre sulla scrittura: buchi di trama, guizzi non sviluppati, forzature che ormai fatico a perdonare a uno con la sua esperienza e notorietà. Purtroppo continuerò a guardare le prossime stagioni di American Horror Story per coerenza, così come ho visto Ratched perché so che Sarah Paulson merita. Ma il meglio Murphy l’ha già dato, a mio parere; qui c’è da migliorare.
Menziono velocemente due prodotti italiani di questi mesi: la miniserie Nudes con tre storie sul tema revenge porn, direi valida, e il fenomeno LOL – Chi ride è fuori. Format giapponese importato in Italia e condotto da Fedez e Mara Maionchi; 10 comici devono passare 6 ore in un teatro con l’obiettivo di non ridere. Ovviamente faranno di tutto per far sbagliare gli avversari, in una gara di gag e scenette esilaranti, molto godibile.
FILM – Ve ne propongo solo due, dato che ho fatto il pieno con le serie. Il primo è Un divano a Tunisi, commedia franco-tunisina del 2019. Selma è una psicanalista che lascia Parigi per aprire uno studio tutto suo a Tunisi e aiutare le persone a risolvere i loro problemi. Si imbatterà però in mille ostacoli, in primis nella popolazione stessa, ma poi anche nell’amministrazione e nelle leggi tunisine, personificate da un bel poliziotto, col quale instaurerà un rapporto di amore-odio. Consigliato per un’ora e mezza di sano svago, meglio se in lingua.
Nebraska è un capolavoro cinematografico del 2013 di cui voglio parlarvi perché sono sicuro che qualcuno di voi se l’è perso. Tra la commedia e il drammatico, interamente in bianco e nero, racconta la storia di Woody, un pensionato testardo col vizio dell’alcol. Organizza un viaggio dal Montana al Nebraska, convinto di aver vinto un milione di dollari, nonostante tutti gli dicano che si tratti di una truffa. Qui c’è tutto quello che vi serve per rimanere incollati allo schermo per due ore: un travagliato rapporto padre-figlio, diverse avventure nella campagna americana, vecchie conoscenze e nuovi detrattori, una fotografia superba e interpretazioni davvero valide da parte di Bruce Dern e June Squibb.
Nel Montana è ambientato anche un altro capolavoro cinematografico, “In mezzo scorre il fiume”: l’hai visto?
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No, ma provvederò 😉 grazie!
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Se ti va, poi fammi sapere come l’hai trovato. Se invece non dovessi più sentirti, per me avertelo fatto scoprire è già una grande soddisfazione. Grazie a te per la risposta! 🙂
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