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5. Unghie

Avevo 12 anni quando ho iniziato a mangiarmi le unghie, e vi sembrerà strano ma l’ho fatto per imitazione, un po’ come quelli che iniziano a fumare perché lo fanno gli amici e loro non vogliono essere da meno. C’era un ragazzo che ammiravo tantissimo, tre anni più grande di me, molto popolare, sempre circondato da amici e belle ragazze. Si chiamava Alessandro e si mangiava sempre le unghie; ok, forse un pochino mi piaceva e l’avevo idealizzato nella mia testa, ma d’altronde a quell’età sarebbe stato strano il contrario. Così, da bravo adolescente volubile, mi sono convinto che se mi fossi comportato come lui sarei diventato “figo” come lui, o almeno anche solo un pochino.

Non avevo neanche lontanamente immaginato che avevo preso un vizio così brutto, stupido, nocivo quanto difficile da eliminare. Per non parlare del mangiarsi le pellicine, da subito affiancato alle unghie per completare il quadretto e rovinare per bene le mani. A parte qualche episodio adolescenziale, non ho mai fumato troppo seriamente, né avuto altri tipi di vizi, quindi ho sempre sottovalutato questa cattiva abitudine, in realtà molto comune, un po’ come chi si tira i peli della barba o gioca coi capelli finché gli rimangono in mano e si accorge che pian piano sta formando un buco. Sono quelle azioni che fai in maniera automatica, sovrappensiero e senza accorgertene, mentre guardi una serie TV, mentre studi, mentre aspetti in fila alle poste, fino a quando è troppo tardi, hai mangiato tutte le unghie, le dita fanno male e le pellicine sanguinano.

Ma in fondo ci fai l’abitudine anche a quello, diventa parte della tua normalità, “Come? Le unghie? Ah, le ho sempre avute così. No, non mi danno fastidio”. E invece sono bruttissime ragazzi. Fidatevi, la gente guarda le mani e delle mani brutte danno una pessima impressione, un po’ come una persona disordinata e trascurata in generale, con una scarsa igiene, che non si lava i denti o con i calzini bucati. Soprattutto se lavorate a contatto con la gente, o peggio ancora negli ambiti della sanità o della ristorazione, le unghie mangiate sono terribili da vedere. Per germi e batteri sono dei portoni aperti, di quelli belli grandi e con le insegne luminose ENTRATA; e dopo aver toccato di tutto in giro ce le mettiamo in bocca, danneggiando anche i denti, le gengive e causando l’alitosi.

Scusate le brutte immagini, ma quando vi dico che è davvero dura togliersi un vizio del genere, lo intendo davvero, quindi se queste informazioni possono avere qualche effetto positivo ben venga. Io vado molto a periodi, durante i periodi di stress, come le sessioni d’esame, ho delle unghie devastate, quando facevo tirocini in ospedale o lavoravo come cameriere avevo delle unghie bellissime e curate, per i motivi che ho citato sopra. Delle unghie corte e pulite sono segnale di pulizia, cura e amore per se stessi. Le ho provate tutte: smalto amaro, scotch sulle dita, pallina anti-stress da stringere, ma la verità è che il meccanismo deve partire dalla testa. Dovete convincervi che è quello che volete, che le vostre unghie sono in uno stato ripugnante, trovare degli escamotage per quei momenti di vuoto in cui istintivamente vi mettereste le mani in bocca e occuparle in un altro modo. Dovete essere costanti, magari anche comprare prodotti riparatori con i vostri soldi (a volte è un espediente che funziona), non cedere nei momenti di debolezza e premiarvi per i primi traguardi raggiunti.

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