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G. QCVC – Maggio / Giugno 2020

Ciao ragazzi, come ve la passate? Per me giugno è stato un mese produttivo, sia qui sul blog sia al di fuori. Mi sono sentito carico e motivato ed era esattamente il tipo di energia di cui avevo bisogno dopo un lockdown che aveva un po’ intorpidito il mio entusiasmo. Giugno è l’inizio dell’estate, i primi caldi, i gelati e le gite al mare, nonché il mese del mio compleanno. Per chiudere in maniera perfetta questi due mesi ecco qui la lista di Quello Che Vi Consiglio: la musica, i libri, le serie TV e i film che più ho apprezzato ultimamente. Buona lettura!

ALBUM – C’è un motivo se ho aspettato proprio la fine di giugno per questo articolo: venedì scorso è uscito uno degli album che più attendevo. Sto parlando di What’s Your Pleasure? di Jessie Ware, artista britannica che negli anni si è data al pop, soul, R&B, elettronica, UK garage e ora alla nu-disco anni ’80. Paillettes, luci soffuse, drink costosi e gioielli abbaglianti, questa è l’atmosfera. Parlando del disco, la cantante ha detto che il suo obiettivo è che la gente balli, flirti e faccia sesso ascoltandolo. Ma non pensate ci sia spazio per volgarità, anzi, è tutto molto sensuale e raffinato, prodotto in maniera eccelsa. Sono ancora ai primi ascolti, ma ne sono sempre più rapito, per me uno dei migliori di questo 2020. I singoli che ne hanno anticipato l’uscita sono stati Adore You, Mirage (Don’t Stop), Spotlight, Ooh La La e Save a Kiss. Il mio giudizio:

Classificazione: 4 su 5.

CANZONI – Vi propongo due pezzi di artisti che ho scoperto (purtroppo) solo recentemente. Si tratta di Slip Away di Perfume Genius e di Kyoto di Phoebe Bridgers, entrambi cantautori statunitensi, il primo indie pop, la seconda più sull’indie rock. Lui ha all’attivo 5 album, lei 2 ed entrambi sono tornati quest’anno con le loro ultime fatiche discografiche, acclamate dalla critica. Dato che li conosco poco, vi consiglio queste due tracce per cominciare, ma vi invito a scavare più a fondo perché meritano davvero, dal punto di vista delle melodie, dei testi e in generale della musica per niente scontata.

LIBRI – Sì, lo so, devo riprendere dei ritmi di lettura più decenti, o continuerò ad arrivare sempre al momento di scrivere articoli come questo senza libri letti da consigliarvi. A dir la verità uno l’ho letto, ma ho intenzione di parlarvene meglio in un altro articolo che uscirà a luglio, quindi ve lo anticipo soltanto. Parlo de Il Metodo Bullet Journal, scritto da Ryder Carroll, il suo inventore. Penso -e spero- che a qualcuno di voi suoni familiare, anche perché il metodo vanta una community di seguaci piuttosto consistente, sviluppatasi in questi ultimi anni. E’ una guida per spiegare a curiosi o a chi ne è già appassionato cos’è il Bullet Journal: un sistema per organizzare il tempo in maniera produttiva, concentrandosi su meno cose ma che ne valgano la pena. Ve ne parlerò presto, promesso.

SERIE – Non vi parlerò della tremenda ultima stagione di Tredici perché sono sicuro che vogliate spendere le vostre sere guardando qualcosa di meglio, come Dark, che trovate sempre su Netflix. Come trovate anche Crashing, mini-serie del 2016 composta da sei brevi episodi che potete finire in meno di tre ore. Viene dalla mente geniale di Phoebe Waller-Bridge, famosa ultimamente per la fortunatissima Fleabag, che recupererò a breve. Crashing è brillante, originale, divertente e fa riflettere; racconta di sette personaggi bizzarri ma allo stesso tempo comunissimi, che occupano per qualche giorno un ospedale abbandonato di Londra. Menzione speciale per Please Like Me, serie australiana sempre su Netflix, racconta la vita di un ventenne gay un po’ sfortunato e insicuro, tra coming out, tradimenti, famiglie difficili e malattie mentali. Anche qui uno dei vantaggi è la durata degli episodi, poco più di 20 minuti, che la rendono davvero scorrevole e piacevole.

FILM – Chiudo questo articolo con l’unico film che ricordo di aver visto di recente (ve l’ho detto che è stato un periodo produttivo, per fortuna); sto parlando de La pazza gioia di Paolo Virzì del 2016. Ricordo di aver memorizzato questo titolo qualche anno fa, incuriosito, senza poi però andare a vedermelo, fino a quando il saggio Netflix non ha pensato di consigliarmelo. Cosa mi sono perso, ragazzi – non a caso è stato pluripremiato. Ambientato nei dintorni di Pistoia, racconta l’incontro tra due donne molto diverse, ma accomunate da uno stigma sociale: quello della malattia mentale. Questo incontro si trasformerò poi in una fuga avvincente che alterna momenti divertenti ad altri decisamente toccanti e dolorosi. Ma se devo dare una mia personalissima opinione, ancora più del film in sè, a brillare qui è l’interpretazione di Valeria Bruni Tedeschi nei panni di Beatrice, super convincente, complessa e imprevedibile.

Nota: giuro che Netflix non mi paga per sponsorizzare i suoi contenuti, ma ultimamente guardo solo lì film e serie perché non ho voglia di andare alla ricerca di streaming alternativi, e devo dire che molte cose meritano, basta saperle cercare bene.

Godetevi quest’estate appena partita, un abbraccio, al prossimo post!

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