Breve intro: ragazzi scusate l’assenza (o direi quasi l’abbandono) ma ultimamente sono stato strapieno di cose da fare e io sono fatto così: ho mille idee, mille spunti, mi butto a fare cose, inizio, brigo e poi lascio tutto a metà. Quando ho iniziato questo blog immaginavo l’avrei aggiornato con una certa frequenza e invece mi ritrovo ora a ridimensionare questa mia previsione. Ho un po’ di note e appunti segnati da qualche parte che poi da bravo procrastinatore seriale non realizzo concretamente in post ma vi prometto che ci sto provando. Pian pianino mi metterò tranquillo a scrivere e porterò avanti questa cosa. Grazie per la pazienza!
Oggi vi voglio parlare di un tema a me molto caro: le dating app. Tinder, Grindr, Romeo, Hornet, Wapa, Bumble, ecc. sono le applicazioni che usano i giovani (e non) LGBT (e non) per conoscere e incontrare l’anima gemella, o una nuova amicizia, o anche solo qualcuno con cui divertirsi.
Perché è un tema di cui vi voglio parlare? Perché, purtroppo o per fortuna, queste app costituiscono un po’ un passaggio obbligatorio per chi, come me, era un ragazzo gay di 19 anni cresciuto in provincia e voleva conoscere qualcuno come lui, qualcuno che lo capisse, e magari potesse dargli quello che aveva tanto immaginato e mai avuto, quello che tutti noi, al di là di generi, età, orientamenti e provenienza, cerchiamo: qualcuno che ci completi, qualcuno con cui ci piaccia trascorrere del tempo, qualcuno da amare e che ci ami a sua volta, qualcuno con cui costruire qualcosa un giorno.
E allora ti scarichi l’app, crei un profilo, alleghi le tue foto migliori, mentre ti chiedi: se io vedessi queste foto, uscirei con questa persona? E poi il gioco è fatto, vedi gli utenti vicini, chatti, nasce una simpatia, vi vedete di persona. Funziona? Bene. Non funziona? Torni sulla chat. Logicamente per gli utenti LGBT, soprattutto se non vivono nelle grandi città in cui ci sono altri modi per conoscersi, è un salvavita per uscire dal proprio guscio fatto di innamoramenti di persone sbagliate (etero) e masturbazioni in solitaria. E così ci si fanno le prime esperienze, le prime chat, i primi amici, le prime cotte (stavolta per il verso giusto) e le delusioni. Ovviamente non ci sono solo liceali e matricole universitarie alle prime armi, ma anche persone adulte, persone mature, qualcuno che purtroppo non ha ancora trovato l’anima gemella e giustamente vuole provarle tutte, ma anche curiosi, chi vuole sperimentare, schiarirsi le idee, oppure ancora coppie che cercano un terzo, fidanzati che cercano uno svago, persone che vogliono solo parlare, persone che vogliono vederti in cam, e ancora escort, persone che vogliono organizzare un festino particolare, persone frustrate, persone che insultano, persone che vogliono ingannare gli altri, persino preti (giuro).

Non voglio giudicare, dico solo che c’è davvero di tutto e bisogna essere accorti, come in ogni cosa nella vita. Attenzione a chi si dà il numero di telefono o l’indirizzo di casa, attenzione a chi si inviano foto compromettenti o altri contenuti personali. Io parlo dal mio punto di vista e dalla mia esperienza, quindi tranquilli che le cazzate le ho fatte anch’io. Ho incontrato uno sconosciuto per la prima volta direttamente a casa sua e mi sono fatto accompagnare a casa in macchina. Sbagliato. Ho illuso e promesso ingenuamente cose che poi non ho mantenuto. Sbagliato. Sono finito in loop di chat, profili, incontri e messaggi perdendo ore di sonno e contatto con la realtà semplicemente perché volevo qualcuno. Sbagliato.
Come in tutte le cose che riguardano Internet e il digitale, a meno che non sia per lavoro, ci vuole una misura. Io non sono un nativo digitale; sono tutte tecnologie che si sono sviluppate di pari passo con la mia persona, e a volte mi rendo conto di quanto potere possano avere se non ci stiamo attenti. Possono condizionare il nostro umore, prenderci del tempo, illuderci che la vita sia quella, ma non lo è. Finisco il pippone sull’abuso di app: sono utili, utilissime per chi sa farne un buon uso. Sono una vera e propria risorsa per espandere le nostre conoscenze e stringere nuovi rapporti; oltre a svariati casi umani, ho conosciuto alcuni dei miei migliori amici. Mi sono divertito, mi sono affezionato, ho amato, qualche volta ho anche sbagliato ma ho imparato, ho diffidato delle apparenze, ho smesso di giudicare in base a certi parametri, in un certo senso mi sono anche aperto mentalmente. Come in tutte le esperienze della vita conosci persone di tutti i tipi, diverse da te, ma che ti possono insegnare qualcosa.
E voi avete qualcuna di queste app? Com’è stata la vostra esperienza? Volevo inoltre fare un appello: come trovate del tempo per scrivere articoli sul blog? In che fase della giornata vi mettete, ogni quanto, vi capita di non avere voglia o sono solo io? Datemi qualche dritta e ve ne sarò grato, un abbraccio.